Oggi, più che al disturbo ossessivo compulsivo come spiegato nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) è più frequente nelle persone l’attivazione di nuclei ossessivi su dei temi, la ruminazione e un vissuto di coercizione e assedio da parte dei pensieri.
Parlo della tendenza a pensare continuamente, a commentare dentro la testa ogni più semplice cosa, a fare proiezioni future (o a stagnare nel passato accendendo l’antiquariato dei rancori) o addirittura a sceneggiare film che ci vedono protagonisti e/o comparse.
Il corpo e le sue sensazioni sono i desaparecidos, paradossalmente poi c’è un investimento sul fisico ben visibile: il ricorso alla medicina estetica anche tra i più giovani, i corpi tatuati, o anche gli allenamenti spietati in palestra, che spesso conducono più a una disarmonia che a un effettivo abbellimento.
Perché un corpo non sentito per forza deve essere contattato in qualche forma, anche se disfunzionale.
A volte osservo il mio gatto e mi rendo conto di quanto tempo dedica al riposo, alla cura del suo corpo, rispettando i suoi ritmi. Ora, non dico che dobbiamo diventare gatti, ma forse porre più attenzione ai segnali che il corpo ci dà si! Vuol dire ascoltare quando siamo un po’ stanchi. Vuol dire ascoltare quando non ci sentiamo comodi con quella persona…anche se la mente dice che è una brava persona.
Vuol dire avere cura del linguaggio del corpo, prendersi un tempo per tradurlo ed evitare di riempirlo di farmaci al primo segnale, ma magari con un po’ di introspezione fare dei collegamenti tra il segnale e ciò che è successo poco prima che si verificasse. La cosa meravigliosa è che se lo ascolti, il corpo, ti indica la via.
L’ascolto a cui mi riferisco è meditativo, calmo, attento, lucido, veicolato cioè dalla via superiore del cervello, quindi non ha niente a che fare con l’essere rapiti dalla reattività emotiva impulsiva, quella che potete leggere nei giornali quotidianamente.
Puoi allenare l’ascolto fermandoti, mentre fai un respiro profondo e porti una mano al cuore, decidendo di porgere l’orecchio all’interno, più volte al giorno.
Buona pratica
Fammi sapere se ti riesce ti leggo.