Oggi voglio fare una riflessione, ma in forma scritta.
Il mio lavoro mi dona la possibilità di accorgermi di come oggi ci sia un accesso a tutta una serie di tecniche spirituali, spropositato.
Le persone parlano usando nomi di filosofie, nomi psicoanalitici, nomi derivanti dalla scienza dell’anima.
Le persone costellano.
Le persone, a volte, costellano anche ciò che hanno nel frigorifero, perché magari la carota non è messa come loro si erano immaginate.
Ora, certo, tu puoi costellare, regredire alle vite passate, farti fare le carte per fare UNA esperienza, ma diverso è fare ricorso (compulsivamente) a tutto ciò per capire se oggi devi mangiare carne o pesce.
La nostra attenzione dovrebbe volgersi al modo in cui viviamo il momento presente.
Riempire la testa di paroloni spirituali al posto dei gossip, non risolve la situazione, il problema resta il riempimento della testa che ti impedisce di vivere il momento presente e di accedere a chi sei veramente.
Che il tuo ego sia riempito di posti fighi in cui fare l’aperitivo o di guru spirituali, sempre ego è!
Il punto è:
- riesci a gestire i tuoi pensieri?
- riesci a regolare le tue emozioni quando la vita non va come vorresti?
- riesci a vivere nell’adesso con valori elevati, o anche nel tuo bel mondo spirituale e di crescita personale continui a comportarti secondo il codice di Hammurabi?
Le persone partecipano a incontri in cui i corpi (fisico, emotivo e mentale) vengono strappazzati, e poi tornano alla loro quotidianità con una porzione energetica più alta, che, se non viene portato avanti un adeguato lavoro psicologico, scompenserà la psiche e l’equilibrio.
Il punto è la delicatezza, la gradualità, l’armonia, la tutela per ogni aspetto della propria persona, sopratutto per quelle parti più nascoste e segretate.
Non risolverete nessun trauma partecipando a un rituale sciamanico, o piangendo compulsivamente per due ore durante una costellazione, o facendovi un viaggio astrale in cui affermate di aver incontrato Gesù.
Nessuna pappetta pronta.
Il lavoro psicologico è osservare istante dopo istante il proprio modo di essere al mondo, accorgersi di cosa si produce in sé nei vari momenti della giornata, a seconda dei luoghi, delle persone e delle situazioni, contattando quelle ferite e qui meccanismi più dolorosi con profonda dedizione e amore.
Amen.