ABBI FEDE!

Domenica sono andata al pozzo di Santa Cristina.

Come al solito entro e mi siedo vicino all’acqua, mi ascolto e sto.

Ho notato una signora che si è seduta vicino e a un certo punto ha raccolto dell’acqua dal pozzo con una boccetta.  Più tardi sono andata al bagno e c’era anche lei, che si avvicina e mi dice: “per me non è un caso che ci siamo incontrate di nuovo e ti voglio dire: abbi fiducia”.

Immaginate il caldo, insomma non ero preparata, quindi la guardo negli occhi, sorrido e dico: “piena fiducia”, nella speranza che soddisfatta della sua missione spirituale possa congedarsi, ma insiste: “mi sentivo di dirti abbi fede”.

Ora, ho capito che in questo mondo della pseudo-spiritualità non puoi andare nemmeno al gabinetto con la pace dei sensi. Ecco, ringrazio questa signora che mi permette di spiegare tre concetti a cui tengo:

1. Una persona veramente spirituale si fa i fatti propri, nel senso che ha stabilito un centro interno che non gli permette di ergersi a missionario dispensatore di consigli a chi non li chiede. Non è ha proprio bisogno. Questa modalità fintamente spirituale è guidata da una forza egoica che brama una posizione di superiorità rispetto all’altro.

2. Il meccanismo psicologico in ballo è la “proiezione”: la persona trasferisce sull’altro temi che appartengono a sé. Quando ne ho parlato successivamente col mio compagno mi ha detto che lei aveva notato il libro che lui stava leggendo dentro il pozzo (Is mixinas antigas per curarsi da soli di Efisio Sanna) e poi avendo visto me lì assorta vicino all’acqua, deve aver prodotto la sua diagnosi.

3. L’assunto di base è: non entrare nel campo energetico dell’altro con la presunzione di sapere chi è, se non è proprio l’altro a invitarti o a chiederti aiuto, una persona realmente spirituale sta nell’umiltà e nel proprio centro interiore. Amen.

Nella foto: Tempio “spirituale”.

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