Chi si occupa di reiki ha imparato che le nostre mani possono diventare dei canali energetici e hanno la possibilità di riequilibrare l’energia dell’organismo (corpo-mente-anima). Si può affermare che le mani sono degli esseri viventi che hanno tutta una serie di competenze che noi puntualmente ignoriamo, a meno che non ci avviciniamo a qualche disciplina orientale che implica il loro utilizzo.
Dal punto di vista spirituale noi possiamo dividere il nostro corpo in tre settori: la testa coincide con lo spirito; la parte della gabbia toracica (cuore e polmoni) corrisponde all’anima e la parte del ventre-stomaco corrisponde al corpo. Partendo da questa suddivisione possiamo affermare che l’anima fa esperienza di se stessa e si manifesta attraverso le mani e non solo attraverso i nostri occhi (“gli occhi sono lo specchio dell’anima”). Noi possiamo agire in questa vita e manipolare la realtà attraverso le nostre mani, quindi esse hanno una forza, in cosa consiste?
Attraverso le mani noi possiamo imprimere la nostra energia su tutto ciò che tocchiamo: oggetti, cibo e persone: qualunque cosa tocchiamo avrà il nostro sigillo energetico.
A questo punto risulta indispensabile chiedersi quanta purezza ci sia dentro di noi da esprimere, quale sia la qualità dei nostri pensieri, quale sia l’atmosfera del nostro cuore perché tutto ciò andrà a riverberarsi su quello che tocchiamo.
Quando prepariamo da mangiare per noi o per qualcun altro che energia stiamo trasmettendo?
Quando stringiamo la mano a qualcuno qual è la nostra intenzione?
Quando tocchiamo le persone che amiamo qual è il nostro tono emotivo? Siamo consci che attraverso le nostre mani stiamo trasmettendo loro delle vibrazioni che avranno una ripercussione?
“Se non si vive una vita pura e armoniosa, le onde negative, involontariamente, verranno trasmesse” perché “la mano è uno strumento magico”.
Come dice Clarissa Pinkola Estés, le nostre mani hanno il potere di guarire, di lenire, di calmare, le chiama “le mani psichiche, quelle parti del corpo che sono come due piccoli essere umani compiuti”.
Se non siamo consci di questo potere allora potrà capitare di agitare l’altro, di trasmettergli la nostra spazzatura e la nostra negatività. Concludo riprendendo l’insegnamento del Buddha che ci ricorda che per cessare di soffrire occorre percorrere il Nobile Ottuplice Sentiero, i cui principi sono: retta opinione, retto movente, retta parola, retta azione, retti mezzi di sussistenza, retto sforzo, retta attenzione e retta meditazione.
Bibliografia
Aivanhov O.M., E mi mostrò un fiume d’acqua viva, 2016, Prosveta.
Bailey A., Da Betlemme al calvario, le iniziazioni di Gesù, 1965, NUOVA
ERA.Pinkola Estés C., Donne che corrono coi lupi, 2016, Pickwick.